206


La libertà da egoisticale a sacrificale. Con la libertà sacrificale
il mio discipulare, che è piccolare. Gesù chiama le
persone al loro piccolare. Ma la persona di oggi per la via
del fideato non risponde più, perché si sente affrancata
dalla schiavitù morale. Noi lo ascoltiamo e lo seguiamo
per una via nuova: la visuata. Il visuato Paterno mi dà la
misura esatta della mia schiavitù.



Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale,
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. Satana me
l’ha rapita, il visuato Paterno me l’ha restituita, il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita: insegnandomi il discipulare,
che ha fatto fluire il mio piccolare.
1) Il primo piccolare è Paterno. Il Padre è il Piccolo eternale.
Lo è per il suo spirito di amore sacrificale. L’eternale
è però solo iniziale. Per questo tende a piccolare di più:
tendenziale. È questo che lo fa metamorfosale: un concentrato
sommo di potenzialità piccolari che nel tempo
produrranno tutta la piccolarità angelica e umana.
2) Il primo piccolo generato nel tempo dal Padre metamorfosato:
è il Figlio: ‘Espropriato si cede in persona
di Figlio da vivere al sacrificale’. Viene a piccolare,
dandosi liberamente impotenza totale davanti all’odio
ecclesiale. Prima del suo piccolare finale, chiama le
persone al loro piccolare, chiama tutti coloro che si
sentono stanchi e aggravati: porge loro il suo conforto.
3) Chiamata valida ieri, quando la persona sentiva schiacciante
e svergognante la schiavitù del peccato. Ma la persona
di oggi ha potuto superare il suo piccolare di necessità,
è andata crescendo egoisticamente, e ora si sente
grande. Il suo grandeggiare personale e sociale ha travolto
e spazzato via quel suo sentirsi schiavo del peccato.
La persona di oggi si sente libera e dalla schiavitù della
miseria economica e dalla miseria morale. Oggi la persona
si sente integralmente libera. Digrigna i denti quando gli si
parla della schiavitù egoisticale che lo fa schiavo del peccato
oggi più di ieri. Hanno fatto così con Gesù anche gli scribi
e i farisei: quando si sentono dire che sono schiavi e non
liberi protestano; e quando Gesù specifica la loro schiavitù:
‘voi siete schiavi di Satana perché cercate di uccidere me
che vi dico la verità’, allora fanno pronti i sassi per lapidarlo.
Per via fideata non vi sarà più possibile recuperare quel
sentire, e quindi non vi è possibile percepire la chiamata di
Gesù: ‘Venite tutti voi che vi sentite stanchi e aggravati’.
Noi sentiamo, grazie al visuato, il giogo opprimente e il
peso schiacciante della nostra schiavitù. Non confusamente,
ma distintamente: ammalati. Noi siamo schiavi. Satana è
la nostra aguzzina. Ci siamo arrivati non per via fideata; ce
l’ha aperta lo Pneuma, che con la sua luce Pneumatica ha
preso a farci chiaro dentro di noi. Con quella luce ci ha fatti
specchiati, e noi ci siamo visti fino in fondo. Ci è scoppiato
il visuato tutto occupato da uno spirito divino, Paterno, di
cui fui battezzato e non meno cresimato al mio incominciare,
e che Satana prontamente mi ha egoisticizzato e istinti9
vizzato perché quel battesimo cresimato avesse a funzionare
automaticamente. Mi sono trovato in automobile infernale
che va accumulando una carica esplosiva di morte viva
dell’amore, pronta a scoppiare al mio passaggio terreno e a
immergermi in una orribile morte eternale. Io sono schiavo:
a ogni tocco devo sentire. A ogni sentire devo agire. A ogni
mio agire devo acconsentire. Io mi sento schiavo di Satana.
Io potevo percepire la chiamata, e liberamente mi vado
sostituendo il giogo: quello di Gesù.

Nessun commento:

Posta un commento