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Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale.
L’amore egoisticale ha il suo beneficale. Cristiano e
Chiesa sono giocati da Satana. I segni? Compresenza dell’egoisticale
col beneficale.
1) Amo la pubblicità
2) Il riconoscimento
3) Ogni laudamento
4) Il personale compiacimento
5) Il rientro del beneficale altrui
6) Dà sicurezza di premio eternale.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno, che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera del dire egoisticale ed ecco uscir fuori
la preghiera del fare sacrificale. Conosciuto per via
Pneumatica il sacrificale del male fisico e morale, me ne
sono convinto (coscienza sacrificale): è dono Paterno, è
segno profeticale, è mezzo metamorfosale.
Ho preso ad amarlo: sacrificale affettivo; mi sono messo a
praticarlo: sacrificale effettivo.
*) Il primo mio fare sacrificale: è degoisticale: mi dico
continuamente di no all’egoisticità del sentire, dell’agire e
dell’acconsentire che mi si fanno in continuità a ogni
tocco. Dirmi di no è un togliermi la vita dell’amore egoisticale,
non prendendo ciò che mi piace e non eliminando
chi lo sento contro di me. Togliermi la vita è suicidio; e
poiché mi tolgo quella dell’amore egoisticale l’ho chiamato
suicidio egoisticale.
1) È la mia prima preghiera sacrificale continua: prego
odiandomi per farmi pronto a lasciarmi odiare.
2) È la mia preghiera metamorfosale: trasformo in beneficale
l’amore egoisticale. Cesso di amarmi e incomincio
ad amare, a far del bene ai fratelli. Il beneficale è genuino
e autentico solo quando nasce dal fare sacrificale
degoisticale.
Questo lo devo dire perché anche l’amore e egoisticale sa
produrre il suo beneficale. È qui che Satana gioca stupendamente
bene cristiani e Chiesa cristiana.
a) Dal nostro star bene fa uscire la voglia a che stiano
bene anche gli altri (compassione). Il pauperismo
mondiale è una minaccia seria per il mondo che sta
bene; da qui la voglia di tenerlo buono, con un beneficale
di marca egoisticale.
b) Giocare un cristiano è una bella vittoria per Satana,
ma giocare una Chiesa cristiana è ambizione vertiginosa
per Lui. L’opzione preferenziale per i poveri
assicura alla Chiesa il dilatarsi della sua fama e della
sua stima mondiale. Abbiamo i poveri di oggi; ma li
perderemo una volta fattisi ricchi domani. Non così
se avessimo a puntare sui poveri per farne altrettanti
piccoli: li avremmo oggi e domani.
Poiché Satana ci sta giocando io devo mettere allo scoperto
l’amore beneficale di stampo o di marchio egoisticale.
Vi sono dei segni inequivocabili per individuare il marchio
egoisticale del nostro beneficale. Il primo è dato dalla
compresenza del beneficale all’egoisticale del nostro vivere.
Finchè non avrò eliminato tutto il mio egoisticale, il
mio beneficale non sfuggirà all’inquinamento egoisticale.
Poi, è tutta una fioritura di segni: eccola:
1) Il beneficale ama la pubblicità: vuol presentarsi in farsi
vedere e vuol farsi sapere.
2) Il beneficale attende il riconoscimento: una conoscenza
continua è segno di una attenzione non passeggera, ma
permanente.
3) Il beneficale si gode qualificarsi laudamentato: dico di
qualsiasi, senza fare osservazione al sincero e al giusto.
Neppure ammette il sospetto che: ‘Chi ti loda in presenza,
ti biasima in assenza’.
4) Il beneficale ingenera un compiacimento personale, quando
è assente quello sociale. Se la lode ammirata non me la
danno gli altri, me la do io nell’atto di disprezzare gli altri.
5) Il beneficale parte nell’attesa del ritorno: e l’attesa è per
quello che mi faranno gli altri quando mi troverò nel
bisogno: l’antico ‘do ut des’: do perché mi si dia. E se
non mi si darà i fulmini sono pronti in canna egoisticale.
6) Il beneficale va sicuro del premio eternale: il paradiso
non poggia sul beneficale, ma solamente sul sacrificale.
Il solo beneficale non lo sfugge all’egoisticale. Ci ha fatto
avvertiti il Figlio: fa’ l’elemosina non con la tromba: in
verità: hanno già ricevuto la ricompensa della lode.

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