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Nono dono: la libertà da egoisticale a sacrificale. La
benedizione dei piccoli.
*) Benedetti i piccoli minimanti quaggiù, massimanti lassù.
La base evangelica non facile a credersi. Ecco una indagine
reale:
a) non per vendetta
b) non per rivalsa o rivincita.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la libertà egoisticale
ed ecco uscir fuori la libertà sacrificale. Satana me
l’ha rapita, il visuato Paterno me l’ha restituita, il visualizzato
Figliale me l’ha irrobustita, insegnandomi a discipulare
e chiamandomi a piccolare con un giogo spirituale:il
suo spirito di amore sacrificale.
Con essa: chiama a piccolare; i chiamati se li unisce
coniugalmente; i coniugati se li fonde concezionalmente.
Ai concezionalizzati è riservata la somma delle benedizioni
divine. La prime tre si sono presentate così: prima:
Benedetti i piccoli bene accoglienti il Regno di Dio quaggiù,
sicuri rientranti nel Regno di Dio lassù.
Seconda: Benedetti i piccoli per la loro perfetta identità
con Gesù. Terza: Benedetti i piccoli per la loro perfetta
identità con la Trinità.
La quarta che fa proseguire la serie, si aggancia direttamente
alla prima e ne illustra un aspetto particolare. Il
Regno di Dio quaggiù si compone di piccoli impegnati a
piccolare. Il Regno di Dio lassù si comporrà ancora di piccoli
o di grandi? I piccoli quaggiù lo saranno anche lassù
o i piccoli quaggiù saranno grandi lassù?
Ci risponde la quarta beatitudine: Beati i piccoli minimanti
quaggiù, massimanti lassù. Attenzione ai termini che
facciamo entrare in questa beatitudine. Il minimo è il
superlativo di piccolo. Piccolo, minore, minimo. Il superlativo
lo faccio diventare verbo per indicare meglio la tensione
del piccolare, come pure il cammino crescente che
domanda il piccolare.
Altrettanto faccio con il superlativo: massimo: grande,
maggiore, massimo. Massimare è un traguardo che si va
componendo col minimare e lo si raggiunge nel Regno di
Dio lassù. I piccoli sono minimanti quaggiù, massimanti
lassù. Più delle altre, questa benedizione va poggiata sulla
parola di Gesù. Quel famoso bambino che Gesù chiama e
colloca in mezzo ai suoi, si sente benedire così: ‘Chi dunque
si farà umile come questo bambino, questi sarà il maggiore
nel Regno dei cieli’: il minimante quaggiù sarà massimante
lassù. Che dice questa benedizione? Essa parla di
una radicale variazione e di una totale mutazione. La
variazione è tra il quaggiù e il lassù: piccolo quaggiù,
grande lassù.
La mutazione è totale: non più piccolo, ma grande. Non vi
domanda che abbiate a credere a questa variazione sostanziale,
perché il ragionamento è fin troppo facile: facciamo
il grande di qui. Per questo facciamo una accurata indagine
sul fondamento reale di una simile variazione.
1) Forse per una vendetta divina? L’abbiamo pensata e
l’abbiamo collocata finanche sulle labbra dei piccoli:
vendica il Signore il sangue dei santi che è stato versato.
Qui è la bestemmia.
2) Forse per una rivincita o rivalsa? Il Padre non la conosce:
nei piccoli la vittoria dell’amore, ma nei grandi la
sconfitta.

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