237

Decimo dono: la preghiera da egoisticale a sacrificale.
Prima sorgente del sacrificale:
a) I fratelli nostri: i sacrificatori con l’odio umano:
morte viva dell’amore Paterno. Li fa su il Padre col
suo spirito di amore, li fa su morendo, destinandoli.
Li fa su per suscitare i suoi figli che nascono là dove
uno accetta liberamente di lasciarsi sacrificare.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova. Tocca la preghiera del dire
egoisticale ed ecco uscir fuori la preghiera del fare sacrificale.
Il sacrificale mi ha convinto, e ora lo passo al Padre.
1) Un sacrificale me lo do: è quello degoisticale che forma
la mia preghiera continuata e metamorfosale.
2) Un sacrificale lo applico al beneficale, che forma la
mia preghiera intermittente.
3) Un sacrificale vero e proprio lo accetto liberamente e
ne esce la mia preghiera insistente e metamorfosale al
completo.
Ci siamo accostati alla prima sorgente del sacrificale: i fratelli
nostri, che abbiamo preso a chiamare non più i nemici
ma: i sacrificatori. Per farlo ognuno dispone di un
mezzo micidiale: è l’odio umano che è morte viva pronta
a fare azione di morte ora con la semplice fisicità, ora con
una fisicità strumentalizzata. Alla richiesta: quella morte
viva dell’odio, di chi è morte? È morte di uno spirito divino
Paterno, che datosi da vivere al sacrificale, Satana me
lo ha deviato in egoisticale.
Per quell’amore sacrificale Lui ama piccolare ora in profondità,
ora fino all’abisso eternale.
Le domande ora incalzano ripetutamente:
1) I sacrificatori del fratello chi li fa su? Li fa su il Padre
(non si fanno su da soli per propria iniziativa), non dal
di fuori, ma dal di dentro. A ciascuno si dà da vivere al
sacrificale con una concezione battesimale cresimata.
(Li fa su col suo spirito di amore manipolato da Satana)
Con quella concezione il Padre diventa mio perché io
vivendone diventi suo. Satana me lo ha bloccato al mio
e io ne vivo per istinto in ogni mia azione. Fatti su, non
li abbandona a se stessi, ma Lui vuole e guida la loro
azione sacrificale: non una di più, non una di meno,
non in un modo invece di un altro. Li conduce perfettamente
Lui. Qualsiasi umano evento lo conduce Lui, dal
più piccolo al più grandioso.
2) I sacrificatori come li fa su? Li fa su prima accettando
la morte dell’amore in essere umano: Satana me lo ha
egoisticizzato in essere globalmente. Poi accettando la
morte dell’amore in facendo: dall’essere passa al fare:
in ogni azione umana si lascia vivere morendo, e lo fa
da pari suo, lo fa in silenzio, con amore e con pura
devozione a se stesso.
3) Chi assegna al sacrificatore la destinazione? Indirizzo e
destinazione sono la stessa cosa. Il sacrificatore non mi
giunge a caso né fortuitamente: andando dal primo che
trova o sbagliando strada. Ogni sacrificatore me lo
manda il Padre con un indirizzo che non sbaglia mai.
Quello che mi arriva me lo ha spedito il Padre.
4) Che succede a una simile missiva Paterna? I sacrificatori
li confeziona uno ad uno, li compone morendo con devoto
silenzioso amore sacrificale, ce li manda trepidando
perché sa che quel sacrificatore da Lui inviato ne troverà
uno niente affatto disponibile a lasciarsi sacrificare.
Due sacrificatori verranno a battersi uno contro l’altro.
Attende il Padre che il sacrificatore mandato trovi un
figlio del Padre pronto a lasciarsi sacrificare per diventare
un suo figlio prediletto: io mi sento figlio del Padre
quando mi lascio sacrificare, e figlio di Satana quando
sfido il sacrificatore.
Che dobbiamo fare del legato Paterno del sacrificatore?
Non c’è che una vera e giusta risposta: accetto liberamente
di lasciarmi sacrificare.
Con quale modalità: l’ottimale è accettare con devoto
silenzioso amore sacrificale; ma dovremo sudare fatica
enorme, per far tacere quella reazione istintiva che mi
dice: sei figlio di Satana!

Nessun commento:

Posta un commento