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Decimo dono: da preghiera egoisticale a sacrificale.
1) Il male fisico ha le qualità di dono squisitamente
Paterno. Alla preghiera sacrificale mi conduce una
prima funzione del male fisico.
2) È segno marcatamente profeticale. Segno sensibile che
lo Pneuma fa parlante e mi dice della malattia invisibile:
quella dell’amore.

Pneumatica magia quella del visuato Paterno che tocca il
vecchio fideato e tutto lo rinnova.
Tocca la preghiera egoisticale, ed ecco uscir fuori la preghiera
sacrificale. Preghiera di acquisizione sia fisica che
spirituale; preghiera di liberazione sia fisica che morale;
sono chiaramente egoisticali e come tali da eliminare.
Il visuato Paterno me le ha fatte eliminare, nell’atto in cui
una nuova preghiera mi ha fatto brillare: la preghiera
sacrificale. Ci ha guidato ad essa facendoci vedere prima
le qualità e poi la funzionalità di quella realtà fisica che la
nostra egoisticità ci ha fatto chiamare male fisico e malattia:
il male fisico, che quando non entra in parallelo col
vero male noi lo chiameremo così: la sacrificalità fisica.
1) Il visuato Paterno me l’ha presentata: un dono squisitamente
Paterno. L’amore sacrificale Paterno non poteva
fare essere la mia vita fisica immortale, ma sacrificale.
La mia vocazione è viverla non come un castigo (e
quindi nemica) ma come dono squisitamente Paterno.
Di quel dono una prima funzione.
2) La sacrificalità fisica è un segno marcatamente profeticale.
Come ogni altro segno ha il marchio della profeticità,
così pure questo è segno sensibile, cade sotto i
sensi, che lo percepiscono non confusamente, ma chiaramente;
non erroneamente, ma infallibilmente: un mal
di testa è il mal di testa e non un mal di denti.
La persona nella condizione presente è corpo animato e
spirito creato; lo spirito può funzionare unicamente
mediante i sensi. La sana filosofia lo dice: ‘Nihil in intellectu
nisi prius fuerit in sensu’. La nostra intellezione
dipende esclusivamente dai sensi. Dio ha forgiato la realtà
sensibile in modo tale da poter parlare di realtà invisibile.
I segni sensibili li ha fatti parlanti di un qualcosa che
non si vede: quindi segni profeticali.
1) Il segno sensibile può parlarci in quanto la realtà invisibile
le è in tutto simile, ma di gran lunga superiore, e
trattandosi di un male: è ben più temibile.
2) Ogni realtà sensibile è potenzialmente profeticale, però
riesce a parlare solamente quando lo Pneuma le dà la
parola.
Lo sta facendo col male fisico mediante il visuato Paterno:
succede che questo si mette a parlare di una realtà invisibile,
in tutto simile, ma ben più temibile; da qui sboccia un
segno profeticale pronto all’azione veicolare: ‘Dal male
che sento al male che non sento’.
Il segno che parla: la malattia fisica. La realtà invisibile
parlata: la malattia dell’amore.
Ed eccone la palese somiglianza:
a) La malattia fisica ti conduce alla morte fisica, quella
dell’amore alla morte dell’amore.
b) Il male fisico me lo possono fare gli altri: cose, persone,
fenomeni al naturale. Lo Pneumatico me l’ha
fatto Satana.
c) Il fisico me lo posso fare da me stesso; lo
Pneumatico me lo faccio io coscientemente.
d) Il fisico può farsi da solo; lo Pneumatico mi si fa da
solo per istinto. Il male fisico mi parla della presenza
di quello Pneumatico.
e) Il trattamento che suscita il male fisico mi parla di
eguale trattamento che devo riservare al male
Pneumatico: l’uno e l’altro al male che sento, e al
dolore che provo, tensione che approvo, potere che
ritrovo e aiuto che mi dà ristoro.
Nessuno si meravigli se quel segno profeticale mi ha dato,
sotto la guida del visuato Paterno, la coscienza del peccato
rinnovato: malattia dell’amore, e la pratica di un sacramento
rinnovato: la Medicazione.
Un orientamento: peccato e confessione fideata si stanno
esaurendo.
Peccato e Medicazione visuata stanno apparendo.
Guardare e pregare lo Pneuma, quindi.

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